domenica 28 settembre 2008

L'assenza



L´assenza nobilita il silenzio
nelle parole cola il blu da una vena aperta sull'eternità
si trasformano in uccelli messaggeri d'amore i vespri prima del
prego veloci pensieri ancor tra le fiamme esplodono cercando nell'iride
il riflesso tu che dai a tutto questo un senso sembri una stella senza sorte
col cuore desideroso di specchiare sul volto della Luna il suo scarlatto pallore.

Mi cade addosso il peso del cosmo, tutta la volta celeste gremita di fiamme,
ho la spalla dei sogni rotta e dolorante, le braccia sconfitte dalla torre d'astri,
solo gli occhi restan illesi in questo tramonto d'anime
protetti dal corpo che brama l'inchiostro nel deserto di un foglio gelido come la morte
come le lande di un regno senza imperatore...

Mi manca il verbo le labbra sbriciolano sul vuoto suoni vaghi
articolo visioni magiche di noi due insieme
tra lenzuola madide di acque in stanze prigioniere del buio,
mi manca l'aria al respiro tagliato l'iride confessa una lacrima salata che
si rompe sulla guancia del pavimento che senza le tue impronte care
diventa schiavo delle ombre.

L'assenza pietrifica il rumore, notturna ed alba van a braccetto nel mio capo,
forse sono malato di immensità come un Dio del suo universo
non sento il passaggio mortale del tempo, ma solo il tuo fiato,
al di la del'orizzonte, su una riva bagnata solo dal oceano dei miei sogni,
senza fondali che tu potresti attraversare volendo colpito dal mio occhio
separando le sabbie dalle acque con un bacio.

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